Che sta cosa di Dio fa tanto anni ’60

La premessa è che i miei genitori non li cambierei mai con nessun altro, limerei giusto quelle due tre cose come il temperamento di mia madre, che ho ereditato, e l’assoluto apprezzamento nel farsi i cazzi propri di mio padre…che ho ereditato. Due cose che estirperei anche da me stesso nonostante siano colonne portanti dell’essere…“me stesso”.

Danno l’idea che io sia squilibrato.

Ora, non so esattamente se ci sia un’età in cui smettiamo di essere i figli prediletti e assumiamo alcune connotazioni aliene per i nostri genitori…a volte proprio non ci riconoscono.

“Sei cambiato”

“Da te non me l’aspettavo”

“Ma cosa ti è successo?”

Posso immaginare che scatti quando per caso ti dichiari gay o se ti sorprendono con giornaletti porno o mentre ti fai una sega…se ti beccano ubriaco di vodka al mandarino, con una canna in mano o il tatuaggio di un dragone sulla schiena…e parlando di esperienza personale, quella leggera percentuale di distacco l’ho sentita pure io, all’improvviso, un giorno (sia chiaro, infinitesimale-insignificante-nontraumatica) quando ho iniziato a scherzare un sacco sulla religione. A mia madre catechista da sempre, la cosa non piace.

Per niente.

La infastidisce e impazzisce quando assieme mia sorella, ogni ‘riunioneeventoassemblea’ di stampo religioso-gestionale in cui si trova immischiata, si trasforma verbalmente in un racconto fiction-rito satanico vista antro oscuro in una grotta sangue di vergini coltelli cappucci neri con barzellette su Gesù sdoganate, ironia sulle abitudini sessuali dei preti vescovi e cardinali, bombardanti riferimenti al Papa Pio XIII di Jude Law.

“Che lui si che li avrebbe fatti filare questi stronzi…Lenny è un grande”

“Come siete cambiati…da voi non me l’aspettavo…cosa vi è successo?” ci dice Madre, amara.

La domenica, un tempo baluardo della cristianità con tradizionale benedizione in diretta streaming dal balcone papale “Venite che c’è il papa!” strillato dalla sala, ormai io e mia sorella ci facciamo i cazzi nostri…il rito della messa a cui eravamo costretti da piccoli e che con precisione chirurgica i miei continuano a portare avanti, è stato sostituito da fancazzismo e inno al consumismo quando piove. Fancazzismo e inno alla natura quando c’è il sole.

Ah, i miei non lo sanno.

Ovvio, potrei dirglielo…che sono grande abbastanza e puoi scegliere…lo so che lo state pensando, ma non voglio ferire i miei, ci tengono…mento e faccio finta bello fedifrago e comodo, ma non per mancanza di mio coraggio no, io non voglio che si sentano sbagliati…non vogliono che pensino di aver sbagliato con me.

Che sia colpa loro, insomma.

La colpa non è di nessuno in realtà, alla fine la fede mica la puoi insegnare…e non sono nemmeno sicuro di non esserlo fedele. Forse credo, forse no, forse non me ne frega un cazzo adesso, in questo momento. Immagino che sia difficile da capire per chi è molto religioso…perché la fede va oltre i confini della logica e oltre la cultura di una persona…mio padre è scienziato e mia madre artista eppure credono…e a volte mi sembra di intuire che sia un po’ quando ti innamori follemente e credi ciecamente in quello che fai, in chi sei e in cosa stai costruendo. Poi ti sposi, diventa abitudine e amore diluito o che sprizza in diverse direzioni, quella è la tua vita e ti va bene cosi, le domande e le ricerche di altro non servono.

Io non ho mai avuto questa fortuna…non con le persone ne tanto meno con Dio. Sono disilluso e restio a fidarmi di qualsiasi cosa si muova. E poi la curiosità mi uccide, la mancanza di risposte, la scienza, le ipotesi, il fottuto universo, le scoperte…mi bombardano il cervello di controsensi, errori, contrasti, domande…e mi sembra tutto cosi limitante e inscatolato dentro limiti di parola e umani fin troppo comprensibili e che ti indirizzano verso schemi, concetti e pensieri precisi…roba che secondo me ha poco a che fare con l’idea di omniscienza. Sono convinto che se anche esistesse Dio, in un qualche punto di tutto questo immenso casino, di sicuro non è come ce lo immaginiamo e forse i fedeli sono innamorati di un’immagine non reale di Dio, come quando”ami” appunto.
Si insomma, e se all’improvviso Dio comparisse, mettiamo il 13 Giugno 2022 a Times Square, radioso di luce propria…l’aria che quasi si ferma, il mondo che trattiene il fiato. Per dimostrare che lui sia davvero Dio, quello vero, quello figo, quello di cui parlano tutti nel libro quello famoso, fa un paio di trucchettini tipo disintegrare la materia e rimodellare lo spazio tempo, cosi che non ci siano dubbi. Ci butta dentro anche qualche lettura della mente, rinascita dei morti, risposte a quesiti sulla vita e cosi via…

Un classico show da padre eterno.

Tutto il mondo osserva…c’è gente che festeggia, qualcun’altro crede di aver perso 50 anni di vita credendo in qualcosa di sbagliato ma non importa, abbiamo una risposta adesso…e poi di colpo la luce si affievolisce ed ecco Dio, nudo, visibile a tutti…

Una mantide religiosa marrone, pelosa, con 6 zampe ad uncino, alta 22 metri.

E allora mi chiedo… tutti i credenti, i fedeli, gli innamorati dell’immagine di Dio…

…continuerebbero a crederci e pregare ancora o direbbero “Che schifo?”

Palma

La mia vicina è una vecchia signora con un cane, che piange puntuale ogni mattina con i galli, un figlio che non capisco cosa faccia nella vita e una bella palma, quella della foto qui sotto.
 
Stamattina quando esco, c’è un uomo con i piedi a due metri d’altezza a sinistra del mio finestrino, quello dei due che non si apre, sopra ad una catasta di foglie verdi e puntute.
 
Palma.
 
Tagliare una palma, dovete saperlo, è una cosa che lascia il segno. Io una palma l’ho avuta e l’ho tagliata. Le radici della palma scavano e vanno in profondità e quelle della mia, giù in Sardegna, ce l’avevano con il muro di cinta al punto che la scelta era tra lei e il ritrovarsi il giardino con annesso mura sulla strada, all’improvviso, prima o poi.
Quando tagli una palma, ti fai male. Fa male dentro perché ci sei affezionato…e mi succede con ogni albero della mia infanzia. Fa male fuori, perché quelle dannate foglie sono come gli artigli di un alien, un paio di punture e aspettati febbre e debolezza, braccia reticolate di sangue che neanche un emo. Si difende, morde…la palma…e anche quando credi di aver “vinto” non è detto che sia finita…una palma ha sempre un grandissimo spirito di sopravvivenza, può ricrescere ovunque, in punti impensabili, anfratti, buchi, fessure.
 
Ovunque.
 
Devi fare terra bruciata.
 
Devi darle il colpo di grazia.
 
Un animale pericoloso, la palma.
 
Quando arrivi alla fine del lavoro ed è sera…e il cassone rosso del camion è pieno di artigli verdi e corteccia pelosa, sei distrutto e triste. Ricordo ancora il vicino, che per ore e ore di lavoro, osserva sorseggiando the freddo su una sedia pieghevole per poi alzarsi e mi si avvicina…io stavo seduto sul muretto di fronte a casa mia.
 
“Ma sai che in costa le cercano le palme belle come la tua…te l’avrebbero pagata un sacco di soldi” mi dice
 
“Oh…grazie per avermelo detto con tale tempismo!” vorrei dirgli, ma sto zitto.
 
Coglione.
 
Ora, io con le piante so di essere sentimentale e tutto…ma a dirla tutta, alla palma della vicina non mi ci ero cosi affezionato…non più della mimosa già abbattuta anni fa nello stesso giardino e da cui rubavo i mazzetti per la festa della donna…ma questa foto, riflettevo, non è solo la foto di una cosa che non esiste più…ma è anche l’emblema delle cose che non vanno con me…le attese infinite, l’aspettare che sia il momento giusto…cose come il “sentirsi pronto” e preparato, con il mondo attorno che intanto cambia e manco te ne accorgi. Perché per mesi, ogni volta che ritornavo su questa foto, era un continuo ripetermi che ne avrei dovuta rifare un’altra…cambiare la composizione…usare luci diverse o flash…sfruttare il soggetto. Insomma, una di quella infinità di cose che mi dico che “farò da domani” e che poi non faccio.
 
Solo adesso però, mentre leggo la marca delle scarpe del tizio che calpesta i resti della palma, realizzo che non ci sarà più nessun’altra foto. Non potrò fotografarla di giorno…ne sperimentare per ore in una notte di nebbia invernale…e forse non potrò nemmeno più chiedere a quella ragazza di uscire…o dire ai miei genitori che gli voglio bene…o chiedere scusa a qualcuno senza aspettare che il tempo guarisca ogni cosa.
 
Tutti questi “dovrei” sono castelli immaginari fatti di carte.
 
Crollano.
E se forse è vero che “c’è sempre tempo” come dicono, è pure vero che anche le palme alla fine muoiono e poi non ricrescono più.
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Black Friday

Volevo un po’ indagare su questa faccenda del Black Friday io, visto che abbiamo la tendenza ad importare con anni di ritardo le abitudini americane come Halloween tipo e da un po’ mi immagino un futuro pieno di cose come il tacchino ripieno al posto dell’arrosto con i funghi e la sedia elettrica con diretta TV invece di Magalli e il porto d’armi con metal detector all’asilo che “mica faccio andare in giro il mio figlioletto di tre anni indifeso che ci sono i bulli e mi sa che la figlia di Giovanna ha il morbillo pure” però anche cose buone eh, come la NBA ma ad orari accettabili magari…mica sarebbe male…sarei disposto ad accettare che il mio vicino pazzo possa andare in giro con un fucile 50 mm che se vuole mi apre una finestra sul muro ad est senza chiamare i muratori per la NBA ad orari umani…e oggi allora, una mattinata non molto operosa, cervello freddo come il mondo li fuori che non so se lo sapete, ma se volete fare quelli che voglion  vivere per sempre infilandovi in tubi criogenici per essere risvegliati nel 3000 a.c. beh, sappiate che il problema dell’acqua nelle vene e nel cervello che con l’azoto diventa ghiaccio e vi disfa non l’hanno del tutto risolto, finisce che quei soldi potevate spenderli meglio…e dicevo appunto, mattinata inoperosa freddo e altre cose e quindi apri internet e cerchi Black Friday e pare un necrologio pieno di vessili neri in giro anche se poi, vai a leggere ed invece di “Assunta Mariagiovanna lascia i suoi cari” ci vedi simpatiche percentuali negative fino al -50% che corrisponde anche, per coincidenza credo o forse no, pure al crollo delle temperature per il weekend…ed è sicuramente cosa buona e giusta spendere e spandere e far girare l’economia ma se vai a vedere la storia poi, scopri che tutta questa corsa al regalo e allo sconto e manie consumistiche del Black friday, un po’ la ricorda la cosa del Natale che si è perso il gusto della tradizione e il vero significato e l’amore e le cose cosi che dicono un po’ tutti…pare solo una follia collettiva invece di ricordare il vero e bellissimo significato del Venerdi Nero, di quando Robinson, dopo mille peripezie e i pirati e i cannibali e la solitudine estrema e il naufragio, salva dal barbaro omicidio oltre che dal futuro pappamento il buono e bravo indigeno nero, chiamato dal grande e benevolo Crusoe proprio ‘Venerdi’ e che dovrebbe riportarci in una dimensioni in cui vogliamo bene agli altri che ci circondano…e ai tacchini ripieni…e agli indigeni neri e perchè no, pure ai pirati, ai cannibali, alle stufe che non scaldano, agli assi dei water che si smollano e vai a sederti che già son freddi ed è inverno e quelli si muovono pure…e al vicino rompicoglioni che vuole fare il musicista ma si può allenare solo un’ora alla settimana e sai benissimo che finché vivrai li, passassero anche 40 anni, ascolterai sempre e solo musica di merda uscire da quel pianoforte di merda…se ne potesse tornare da dove viene quello li che proprio non lo sopporto che parcheggia pure come una capra e ogni volta si porta via due tre posti che se parcheggia come scopa a sto punto è ovvio che sua moglie sia un po’ zoccola e i figli stronzi, nullafacenti, drogati…che mi sa che poi sto mese nemmeno hanno pulito la scala guarda…proprio non la sopporto quella famiglia li…e dire che speravo di dover lottare solo a lavoro con quegli altri stronzi dei colleghi…che si strozzino o che li riempino come tacchini da ringraziamento, insopportabili tutti…che cammini anche in mezzo alla strade e non ti sopportano neppure gli estranei…guardano storto e pure io li guardo male…guarda…vorrei tipo vivere su un’isola deserta, naufragare e doverci stare ventotto anni almeno…mentre il resto del mondo si nuclearizza una volta per tutte e io me la rido in compagnia giusto di un pappagallo parlante, una mezza noce di cocco fermentata e due foglie di fico a coprirmi il davanti e il dietro.

Andate al diavolo.

Venerdì

Il quarto minuto

Leggevo qualche giorno fa, non ieri, su un sito, credo, di un tizio diciasettenne americano che tipo è un genio di quelli veri, di quelli che a 14 anni gli vogliono dare una cattedra all’università ed è più intelligente dei professori che gli insegnano e sempre questo tizio, di notte poi, insieme ad un altro genio ma stavolta cinese, prova a risolvere i misteri della matematica e del cosmo del tipo “teoria del tutto” che a spiegartela facile è come trovarsi una ragazza con il viso di Megan Fox il culo della Nargi e pure simpatica e le piace il calcio la domenica guarda, oh si, lo adora. E io ero un po’ cosi, mentre leggevo, pensieroso sui miei trentadue anni di quasi inutilità e inedia mentre vedo un sacco di gente che prende e mi supera a destra anche quando, se vai a vedere, hanno il motore che è la metà del mio, tutti belli sorridenti mentre io mi guardo e mi pare di vedermi vecchio e di una forma strana e ce lo fai il pensiero si, che al momento ma anche prima, non stai proprio contribuendo al bene dell’umanità e prosperità pace successi futuri eredità al futuro e altre cose che poi, entrando pure nel dettaglio, non ti stai nemmeno troppo impegnando a sfornare qualcuno che si renda più utile di te e quindi, continuando sulla mia stessa linea di pensiero…dicendomi “da domani” ancora una volta, io, mi metto a vagare nei meandri del web tra siti di complottisti, porno in streaming, annunci pubblicitari con video che parte istantaneo con un tale che mi regala i trucchi per diventare ricco, link di wikipedia, fotografie di posti lontani, fotografie di gente vicina, social, recensioni di film, ricette e non so se l’avevo scritto, porno in streaming quando, all’improvviso, arrivo ad un blog, con un articolo dentro e una domanda molto semplice…è di un entomologo che se non lo sapete, è uno che studia gli insetti per farla semplice e se prima non lo sapevate, ora avrete imparato una nuova parola e una parte di me, nell’oscurità dei miei trenta, brilla di gioia fiocamente…e questo articolo dicevo, risponde ad una semplice semplicissima forse stupida domanda…

“A che servono le cimici?”

Cimice

Quelle robe verdi o marroni, sgraziate e brutte, che puzzano pure se le uccidi e che manco gli uccelli se le mangiano che  a volte sono pure più insopportabili delle zanzare e delle mosche e che per non so quale ragione crediamo che abbiano un loro posto in questo mondo…magari uccidono dei parassiti in una qualche sottospecie di mangrovia urticante nel borneo…oppure la loro presenza è un tassello fondamentale nell’ecologia e noi manco lo sapevamo che se le cimici si estinguessero la razza umana sparirebbe in sei mesi…cose cosi insomma,tipiche di una macchinazione incredibile, pianificazione natural-divina, roba che a noi non sarebbe nemmeno balenata per sbaglio.

Invece no. Sono inutili.

E grido sdegnato quando poi, l’entomologo, che adesso sapete che significa, spiega che il concetto che sta alla base dell’esistenza è che non ci sia propriamente uno scopo e che noi la vediamo sempre come un gioco di ruolo di Dio, una visione creazionistica in cui dobbiamo ricostruire la trama della nostra vita quando forse, il vero succo di vivere è semplicemente quello, vivere…come fa la cimice…e che forse dovremmo pure fare noi, che stiamo sempre li a cercare il bandolo della matassa in ogni cazzo di cosa e a cercare il ‘perché ‘e il ‘per come’ quando magari la risposta è solo

“Esisti e non rompere i coglioni che non gliene frega una sega a nessuno in questo universo” dice Dio

“E scusa tutto qui?”

“Beh? Che volevi di più…ti sei divertito?”

“Si…ma ho anche sprecato un sacco di tempo a capire cosa dovessi fare”

“Vivere no?”

“Te la fai semplice che sai tutto…basta dircelo”

“Ragazzi…voi li giù siete proprio dei rincoglioniti”

…e forse la teoria del tutto nemmeno esiste e quindi nemmeno Megan Fox con il culo della Nargi (magari in paradiso…dovevo guardare meglio) e forse non mi serve per forza diventare ricco o essere bello o diventare famoso, cercare uno scopo, risolvere problemi, tentare di creare amminoacidi fulminizzando un composto di gas primordiali, cercare di lasciare traccia, scrivere l’ultimo vero romanzo inedito.

Ed è un bel pensiero si. E per tre minuti quasi mi sento illuminato, bravo, bella sensazione.

“Ciao Dio…volevo dirti che ho capito tutto…saluta J”

“Sta a Londra…comunque bravo..era ora”

Poi però dal quarto minuto cambia tutto di nuovo.

Mi guardo da dentro ancora una volta…e mi rivedo di nuovo vecchio e una forma strana…che tipo non so definire…e mi dico che “Da domani si!….sarà tutto diverso”

 

Quattromila

“Scommetto quattromila euro…mille ad ognuno di voi”

“Si? L’hai detto eh…abbiamo registrato…”

“Quattromila”

Ero ad un matrimonio…non ricordo quanto avessi bevuto anche se avevo lo stomaco pieno di rana pescatrice, che Dio la estingue…no…che Dio la frigga….e stavo li insieme a quattro loschi figuri che all’apice del riempimento tipico di un matrimonio sardo ecco, mi strappano le dannate parole di bocca…

“Quattromila”

…arrivare a 79 chili entro il primo Gennaio…e non che sia un ciccione o tremendamente fuori forma ma ero convinto delle mie potenzialità si, quattro mesi davanti, mica quattromila…uno scherzo.

“Quattromila”

Ho iniziato ad allenarmi seriamente una settimana fa. Tardi. Per diversi motivi eh…fra cui pigrizia e cose da fare e gente da vedere e che mi ero dimenticato della scommessa anche…ve lo dico…e di colpo tutta la mia sicurezza diventa fragile fragile quanto un vaso Ming durante un terremoto.

“Quattromila”. Cazzo.

Che poi quando prendo il ritmo va tutto bene per carità…e che è successo qualcosa di brutto. Grave. Terribile. Prendo il mio ipod comprato a New York un anno fa…uno di quegli acquisti che credi che ti porterai nella tomba. Cuffie e premo play. Niente. Devono essere le cuffie…per forza…ne provo altre. Niente. Rubo quelle viola di mia sorella che poi gliel’ho regalate io e si sa…ogni regalo fatto da te rimane sempre un po’ tuo…le attacco. Niente.

Corro in macchina e lo attacco all’autoradio. Niente. Computer. Niente. Resetto cancello importo organizzo rettifico imposto attacco stacco ricarico scarico vivo morto alto basso tutto. Niente.

Il dramma. Che fatemi scalare l’Everest senza cibo ma con la musica. Fatemi lavorare 37 ore di fila…ma con la musica. Menatemi…ma a ritmo di musica…e l’idea di correre per un’ora nell’oscurità e sentire solo respiro e passi mi demoralizza oltre ogni limite…e sono li…che valuto il da farsi e quello rimane cosi, muto. Niente.

Che potrei tipo canticchiare le mie canzoni preferite ma senza base musicale non funziona…anche se lo so, potrei mettermi addosso grancassa, armonica e chitarra e fare il One Man show…plausibile se non fossi la persona più scarsa del mondo con uno strumento in mano….ero scarso con il flauto con la chitarra con il triangolo xilofono battere le mani e pure a fischiare non sono un granché…parto bene ma poi faccio il rumore di uno che esala l’ultimo respiro. Niente.

No no…non si risolve…e “quattromila”…e a sto punto penso che potrei assoldare qualcuno che mi corra a fianco con il volume dell’auto a palla…e se mi volete consigliare di usare il cell…no…mi sbilancia l’asimmetria nei pesi e nel mondo…comincerei a correre storto e sentirei fitte alla schiena piegandomi su me stesso come una sedia reclinabile…e mi concentrerei su quel dolore al punto che diventerebbe insopportabile che sono cosi, io, masochista. Mi conosco bene, io, si.

Niente.

Provo le varie strade da allenamento in casa e trazioni si, addominali come se fossero patatine ad un aperitivo, palestra domestica con playlist da pc a palla, tutto tranne la corda…quella no che ci provo e son leggiadro quanto un rinoceronte e tiro giù i lampadari.

Ma la corsa…necessaria, imprescindibile, fondamentale, niente.

Manca un mese e mezzo…e quel “quattromila” che volteggia. Dovrei uscire e comprarmi un ipod nuovo lo so…ma me ne ricordo solo quando devo uscire a correre e i negozi son chiusi  a quell’ora. Dovrei andare a correre prima forse, ma mi dimentico anche quello.

Sarà un dramma…mi conosco io, ve l’ho detto, benissimo pure mi conosco. Ci penserò ogni giorno, mi dirò “da domani” e tutto finirà nel solito modo…

…niente.

Che pure io ho qualcosa da dire su Marquez

Che avevo in mente altre cose da scrivere ma se vuoi diventare blogger di fama mica puoi non star sul pezzo…e devi cavalcare l’onda, battere il ferro finché è caldo e far di tutta l’erba un fascio e poi bruciare tutto fiamma bella alta al tramonto che Rossi di sera bel tempo si spera e allora eccomi pure io qua, a dire la mia sullo scontro del secolo tra gente che parla di scandalo e altri che invece dicono che “tutto regolare non c’è niente da vedere allontanatevi” come quelli di CSI quando ci sono le genti morte per terra con il contorno di gesso bianco…che io le cose di corse delle moto le seguo per davvero e ascolto pareri e guardo le sgommate sui cordoli e mi accorgo della malvagità delle persone perché le fiuto fin da quando escono dall’ascensore e mi documento e cerco di capire come funzionano le forcelle e le gomme e oggi quindi, tutto affascinato ero li, in piazza, con il megaschermone e la gente…che fa figo sentirsi uniti una volta ogni tanto per qualche motivo ‘dallo sciopero perché muoiono le api’ fino ai mondiali di calcio o di motociclette…ed ero lì appunto, con  le moto che andavano oggi e la visuale era parzialmente oscurata dal getto della fontana che per un certo periodo pensavo che metà pista fosse bagnata ed era un vantaggio per Valentino che quello li sul bagnato pare tipo Gesù a Tiberiade e poi mi passa davanti una mamma tutta leopardata, bella mamma eh…snella come una gazzella ma leopardata sotto quindi artigli tanti e carnivora…una specie di chimera-manticora-milf…e visto che passa cento volte davanti allo schermo per rincorrere un cucciolo di uomo spero non per mangiarlo, ammetto che un po’ mi distraggo ogni tanto…anche se poi, sullo schermo, c’è la pubblicità tipo ogni due minuti e ne dura cinque ed è incredibile come ormai tutte le pubblicità siano diventati dei mini-film…non capisci cosa vendano e perchè…“abbiamo speso 34 milioni per sta roba” “ma cosa vendete” “dentifrici…” “c’era bisogno di Nicole Kidman?” “no ma ce l’ha chiesta il regista…Spielberg” mica come una volta “questo è salame…è buono e lo facciamo in casa…compratelo e non rompete i coglioni”…e quando i trailer-spot finiscono…e la diretta riprende, dal giro 2 sei arrivato al 7 ed è cambiato tutto e non si è visto nulla…e lo so che c’è il riquadrino ma mica serve a qualcosa….che anche se è un megaschermo, da 30 metri il riquadrino è lo stesso grande quanto il buco della cassetta delle lettere e tu strizzi gli occhi e non capisci cosa stia succedendo…e uno urla “Valentino è caduto” e l’altro “No no…ma è Marquez che è esploso…vedi la fiamma?” “Eccolo eccolo…Valentino è caduto ma ha un mitra in mano e spara sul box della Honda” “A me pare la replica di Super Quark…siete sicuri sia il canale giusto?”..no no…mica sembra un evento progettato bene ve lo dico…no…mi ricordava quei vecchi tempi che ti andavi a recuperare le partite di calcio in streaming sul pc che a sua volta era in streaming da un server in Romania che ‘strimmava’ da un cinese con la webcam puntata su un televisore in bianco e nero di progettazione sovietica con commento in Uzbeko…alla fine era meglio immaginarsela con la radio accesa…ecco…tipo cosi….e poi, sul megaschermone, c’era un messaggio fisso e statuario, un avviso stile ‘premi il tasto giallo per uscire’ ma nessuno lo premeva…e io cercavo di non guardarlo ma più mi sforzavo più l’occhio mi cadeva li “Non pensare ad une elefante” “A cosa stai Pensando?” “Elefante”e io cercavo in giro tasti gialli o almeno capire da dove tutto fosse trasmesso…“ci sarà una fottuta sala di controllo in questo posto di merda vero? Premilo sto pulsante giallo che mica c’è scritto Danger e nemmeno pulsante per lanciare una bomba atomica sulla Russia” …e di male in peggio, in sovraimpressione, anche una bella barra degli sponsor di negozi di moda e ditte che fanno infissi…luminosa e bianca come una giornata di sole nell’artico…e somma tutte questo alla gente e alla fontana e alla pantera leopardata e alla cosa che a volte c’era del buffering e dello stuttering…sapete no, quando l’immagine diventa tipo tutto blocchettosa e sembra di vedere un film dei transformer stoppato con il tasto II appena quelli partono a diventare robottoni facendo “hi-eh ohhhh” metallico…e io a vedere quel buffo-stuttering mi immaginavo che magari tu non lo sai ma è nella vita reale che sta succedendo, che per un attimo sono tutti li nella pista sospesi e con i pixel a cazzo e c’è pure quello che urla spaventato “ma che cazzo succede!” e si agita..immobile…sospeso nel tempo…con la gamba diventata un esempio del periodo cubista di Picasso che quello li, dannato lui, poteva anche evitarlo e rimanere a quello Rosa, Blu o Rossi e avrebbe fatto bene…spagnolo di merda…anche se Guernica mi piace lo ammetto…ma rimane uno spagnolo di merda.

 

Il secondo pezzo è sempre il più difficile…

…nella carriera di un artista…e non basta l’entusiasmo dell’esordio e del primo pezzo spinto a calci e spinte fino alla linea del traguardo…e di alcuni apprezzamenti si, pure quelli…anche se poi, quello più importante, il mio, non lo sentirò mai.

Non basta…e vado a nanna con mille possibili argomenti…è lunedi sera…“e parlo di questo e di quello…” e di quell’altro anche….fatico ad addormentarmi e quasi non vedo l’ora che sia lunedi che non succede mai a meno che non sia il primo lunedi di vacanza o di pizza zero calorie gratis per tutti annunciata come scoperta del secolo o il lunedi dell’apocalisse con fuoco fiamme cavalieri scheletrici e morti viventi e la vera faccia di Dio.

“Non dovresti essere a nostra immagine e somiglianza?”

“E chi l’ha detta sta stronzata?” dice Dio…e se pensate che abbia il vocione no…cioè…non che non sia una bella voce intendiamoci…

“Mi pareva di averlo letto da qualche parte…ma forse era un volantino…”

“C’è qualcosa che non va?”

“No no…figurati Dio…è che hai la testa a ciambella e proprio non me l’aspettavo…e comunque sta lava brucia meno di quanto immaginassi…sono sorpreso”

“Se non provi non sai figliolo” mi dice sorridendo, mentre dei diavoli mi accerchiano. Uno ha delle manette di pelo rosa.

“Credo che non mi piacerà…” dico al diavolo.

“Se non provi non sai figliolo” mi dice. Assomiglia ad Andreotti.

Mal di schiena.

Mi sveglio e ho solo mal di schiena. Pensavo di essere sudato o almeno con delle ustioni da lava di 3° grado e invece no…mal di schiena. Magari è rimasto un forcone impigliato nel lenzuolo e quindi controllo e invece no, mal di schiena. E i progetti e le idee e i sogni-incubi e gli argomenti…niente…mal di schiena…e son nervoso…e non riesco a fare le cose. Mal di schiena. E me lo trascino tutto il giorno e quindi allenamento no “perchè no?” mi chiedono la bionda e la mora sul mio divano “mal di schiena” rispondo.

Apro google, per capire meglio che tipo di tumore alla spina dorsale abbia o quando (e non ‘se’) sarò costretto a parlare con la voce da robot inchiodato ad una sedia semovente…lo sapete anche voi che finisce sempre cosi…cercando bene vedrai che quella mica è solo un’unghia incarnita, ma dentro di sicuro c’è un micro-nido di serpenti cobra nani pronti a divorarti dall’interno. Figuratevi un mal di schiena cosa nasconde realmente…mi immagino già in una sala operatoria con un dottore simpatico e divertente che mi tranquillizza mentre mi apre li dietro e…

“Oh mio Dio! Ma cos’è questa roba”

…e urla e grida e gente che scappa mentre io rimango anestetizzato a faccia in giù.

Le parole si scrivono veloci sullo schermo…una cosa che mi son sempre chiesto…“quando diavolo ho imparato a scrivere senza guardare?”. Un momento preciso non me lo ricordo…una di quelle abilità che scopri per caso e poi, mentre ci ragioni, perdi istantaneamente e fai disastri…sembra improbabile ed invece va proprio cosi…come se andassi in giro in bici e di colpo “Tac!”…ti scordi di come si pedala. Cadi in un canale. Morto.

‘mal dischbena’. Eppure sapevo scrivere senza guardare finchè non mi sono accorto di saperlo fare.

Correggo e premo invio…ed ecco tutto l’elenco di cose di cui potrei morire e soluzioni dai guru del settore…e quella voce li…li in basso ‘Mal Di Schiena su Amazon’

 

 

Maldischiena

 

Con 19 euro di mal di schiena poi, la spedizione è gratis. Posso ipotizzare che appena quelli si prendono i miei soldi, un tizio dalla centrale di comando di Amazon, ubicata da qualche parte su una superpetroliera abusiva piena di armi che galleggia in acque internazionali, chiami un mio qualche vicino di casa a cui sto sul cazzo e che gratis, viene a suonarmi al campanello o anche no, per darmi una bella dose di mal di schiena con una mazza o ferro da stiro o altro oggetto contundente.

“Chi sei?” gli faccio

“Il tuo vicino di casa…sono venuto a darti il mal di schiena…”

“Ah…e come mai le manette di pelo rosa?”

“Vedrai vedrai…”

“Credo che non mi piacerà…” gli dico.

“Se non provi non sai figliolo” mi dice.

Assomiglia a Renzi.

 

Come le diete

C’era un po’ di diatriba tra i neuroni, li, in testa, tra le pieghe della corteccia, bubboni e protuberanze rosa. Si discuteva di cose futili principalmente…che “non sono poi concetti così importanti” verrebbe da dire…ma è un periodo-limbo, di quelli che trovo interessante fissare i muri incolori e rigirarmi sveglio su me stesso trattenendo la pipì…uno di quei periodi dove le cose importanti e i grossi passi avanti e le teorie cosmologiche con cui sconvolgere il mondo della fisica, ecco…proprio non mi vengono, no.

Tra un muro bianco e una mosca che ronza stanca attorno ad una lampadina…rotazioni-senza pensieri in branda e ascoltare il lavandino che sgocciola senza avere la volontà di risolvere il problema, ragionavo sul quando esordire con questo blog ecco…che il dominio l’ho comprato da mesi anche se a me sembrano passate 2 ore e 13 minuti al massimo…e mi ricordo in preda ad un entusiasmo fanciullesco che già mi immaginavo trasmissioni televisive pieni di luci e sedie rosse, applausometri, figuranti, camerini, trucco tre minuti prima di fare l’entrata in scena anche se a me mica mi serve…a me, opinionista grande scrittore e blogger di fama e pure un pochino divino…

“Dicono che scopi da Dio pure…”

…dice una bionda dagli spalti sottovoce alla sua amica mora, tra gli applausi, mentre entro con quel fare che si nota pure la forma fisica perfetta…e la tizia la sento anche se bisbiglia sconcerie all’orecchio perché ho pure i superpoteri…ma li uso solo per salvare vite di notte in incognito visto che sono pure superforte…e mi giro e le sorrido, 87 denti perfetti. Con la mente le passo il numero della stanza d’hotel.

“Yeah baby!”

Il giorno dopo mi sveglio che ho le fitte alla schiena. Non ho già più voglia di fare cose, entusiasmo sparito. Un piede nella fossa e nell’apatia. Limbo.

Già.

La croce della non costanza, il “bravomanonsiapplica”, mi basta poco per stancarmi di qualcosa, anche di qualcuno…e quindi ho tirato lungo, come al solito…e insieme al progetto dell’ennesimo mio blog ci ho infilato pure vita donne lavoro altri interessi amici…accantonati in un cassetto-limbo della mia cameretta-limbo, come al solito…combinando un cazzo di niente da giorni settimane forse mesi ma anche anni-limbo, come al solito…e dell’immagine di me figo sorridente clone di rocco superpoteri premio Pulitzer, rimane solo la versione gobbo di Notre-Vandamme-Limbo.

Come al solito.

Ma un giorno di un paio di settimane fa, o forse due giorni fa o ieri o qualche minuto…boh…la scossa. No, non ve la racconto…ma c’è stata…e non è che di colpo son diventato produttivo o che…ma ho cominciato a preparare il blog e a chiedere e a fare cose, a mettere un pezzo sopra l’altro, uno alla volta…ad accorgermi che rotolarmi su me stesso non era molto utile…che le mosche che si sbattono sulle lampadine non sono poi cosi interessanti…che il bianco lo odio dai tempi delle diete a base di Yogurt Greco 0,1% che possano fallire quegli stronzi che lo producono. Beh…mi ritrovo poi oggi, ancora in fase di fuoriuscita dal semi-letargo-limbo con il blog quasi operativo…

“Quando è successo?” mi chiedono la bionda e la mora di prima.

“Non lo so…non ho visto…ero occupato con questa mosca sulla lampadina”

Ma è successo. Ma che fare? Partire dal lunedì o fare cifra tonda e via con il 1° novembre?

Che ste cose non fan per me…la data precisa, la cifra tonda, le coincidenze. E c’era l’idea anche…li che rotolo fissando il muro ed ecco che si accenda la classica lampadina da fumetto…

“Niente mosca però…”

…potrei si…pubblicare il primo articolo alle 00:00…che cosi è sia il Lunedì…che si inizia sempre di lunedi con i buoni propositi e le cose nuove e le diete…ma è anche il 1° Novembre. Geniale.

Però ecco…quell’istante esatto, quel momento che non è carne ne pesce…alla fine pure quello è una specie di limbo…

“Ancora con sto limbo?” mi dice una mosca…noto che è bionda.

“No no…hai ragione” le rispondo “…basta…non va bene….c’è da uscire da questa situazione…che sia oggi la data…inutile rimandare”

Cosi com’è, non scritto bene…a malapena introduttivo sciogli-ghiaccio “ciao mi presento”…con grosse mancanze di follia ma che ci volete fare…è il periodo che è strano…limbo…ma di sicuro domani andrà meglio, domani inizio a migliorarmi.

D’altronde si inizia di lunedì, no?

Come le diete.

Tipo.