Il triangolo

 

Avete presente quella sensazione quando ti risvegli con a fianco la donna che ami, nell’aria un sottile ma penetrante odore di caffè e di casa accogliente, la luce che entra da una finestra grande e luminosa…con la coda dell’occhio vedi una tenda bianca che si muove leggermente, vento caldo estivo…

Io no.

Sul soffitto ho tre macchie.

La grandezza è variabile…dipende dalla percentuale di umidità che di solito sta tra il 70 e il 99%, giungla tropicale, Kuala Lumpur. Deve essere per la lavanderia a gettoni cinese che sta sotto il mio appartamento. Sopra non so cosa ci sia.

Avere solo tre macchie è un problema su un soffitto…se unisci i punti esce sempre e solo un triangolo, spesso scaleno. Avere solo tre macchie significa non poter trovare un corrispettivo astrale…ho amici disoccupati e poveri come me che almeno si ritrovano l’orsa maggiore e Cassiopea, altri la galassia di Andromeda quando le macchie si evolvono in muffa. Quelli fortunati con una lampadina ad incandescenza simulano interi sistemi solari.

Betelgeususe, Rigel.

Non posso nemmeno vederci Madonne o Gesù…o altre divinità. Non posso sperare in improbabili messaggi divini con solo tre macchie.

“Neanche un carattere cinese”

Solo un triangolo. Un triangolo.

Che se ci infilo in mezzo un occhio forse però, potrei vederci Dio. 

Chiudo gli occhi, nel mio primo giorno da nuovamente disoccupato passato nel mio letto sfatto da settimane e immagino Dio, con la piramide dorata di Giza in testa, circondato di luce…al neon. Sta seduto in ufficio, una scrivania enorme alta almeno 7000 piedi. Sembra rovere ma di sicuro sarà un qualche tipo di impiallacciato. Moquette verde, cheap.

Allunga la mano sulla scrivania adesso, e tira su la cornetta di un telefono grande come dieci campi da calcio.

“Pronto?” risponde

“Si salve…cercavo Giulia…è in casa? Non mi risponde sul cell…”

“Ciao Franco…no mi dispiace hai sbagliato numero…è comunque un piacere sentirti”

“Eh…no ma scusa…chi sei?”

“Oh perdonami…mi presento…sono Dio”

“Cosa?”

“Sono Dio”

“Che nervi quelli che fanno i simpatici…”

” Te lo assicuro Franco…sono Dio…proprio quello che vede tutto e sa tutto di cui parlate sempre dalle vostre parti. Ah! A proposito…Giulia non rientra prima di sera…al momento sta inventando una scusa plausibile per il ritardo visto che si è trattenuta fino alle 4 con Andrea…quello che gli sta sistemando gli infissi da circa due mesi…quello che ti sta pure simpatico”

“Fanculo dimmi chi sei…adesso mi stai rompendo i coglioni con questo scherzo…sei Filippo vero? Passami tua sorella e basta con questa storia altrimenti vengo a prenderti a casa e ti stempio l’attaccatura del culo a calci”

“A 16 anni mentre eri in giro con i tuoi amici te la sei fatta addosso e hai finto una chiamata d’urgenza dall’ospedale per un incidente con la moto di tuo cugino Ottavio per poter scappare in fretta a casa…e no…nessuno ha sospettato…so che hai passato mesi in imbarazzo con l’idea che l’avessero capito tutti. L’ha capito solo il senzatetto sdraiato sulla panchina della stazione…”

“Oh cazzo…”

“Eh già…”

“Però scusa…non capisco più un cazzo…assumiamo per assurdo che tu sia realmente Dio…perché Dio ha un telefono?”

“Lavoro fino al 5137…poi entra Rumus…il mio collega”

“Rumus? E che vuol dire 5137…”

“Significa che mi levo dal cazzo e vado a casa…in realtà quelli della nebulosa d’andromeda e testa di cavallo mi hanno invitato fuori per un aperitivo ma non ci vado…oh cazzo arriva il capo aspetta…si si capisco…è un problema risaputo quello di Giove ma è risolvibile con un po’ di manutenzione straordinaria…colpa del vento solare sa…inoltro subito la richiesta d’assistenza…ma si figuri…è un nostro dovere…”

Il capo di Dio, un tipo alto con una bella giacca di taglio sportivo e milioni di stelle luminose cucite sopra da un’occhiata alla scrivania di Dio, passo leggero e mani dietro la schiena. Ha una barba curatissima con un infinità di nodi che partono dal pizzetto e proseguono quasi fino a terra. Si ferma qualche istante, sguardo curioso ma bonario, poi passa oltre. Dio aspetta qualche istante, con la coda dell’occhio vede il capo che va verso un’altra postazione quindi riattacca a parlare al telefono.

“Rieccomi scusa”

“Si…scusa ma non riesco a capire…andare a casa…colleghi…ma cosa cazzo sta succedendo…e soprattutto…perché il coglione che si sta fondendo il cervello per capire devo essere io che è già una giornata di merda?”

“Beh hai sbagliato numero…a volte capita…è colpa di quelli che non resettano il centralino quando manca la luce…succede spesso ultimamente…questi generatori stellari sono potenti ma poco affidabili…guarda…non dovrei farlo…ma per agevolarti il compito visto che stai sovraccaricando il tuo sistema neurale ti spiego. Io lavoro per il centro d’assistenza della via Lattea…divisione Sistema solare e nebulosa di Oort. Sai…per gli asteroidi e le comete…”

“Centro assistenza di che? Ma tu non dovresti essere il tizio con la barba con i fulmini e cazzate varie?”

“Si anche…vuoi un fulmine? Ci metto poco! Per fartela semplice il sistema solare è un meccanismo complesso e capita che a volte qualcosa si rompa…cosi chiamano il call center e io aiuto nell’assistenza…questi scienziati sono dei veri rompipalle”

“Scienziati? Come scienziati…mi sta dicendo che siamo tipo ratti da laboratorio?”

“No…direi umani da laboratorio ma lasciamo perdere…rischio il posto e tu rischi di beccarti un fulmine…che pensi…che possiamo lasciar correre troppo la gente che scopre qualcosa? Finchè lo puoi far sembrare pazzo è roba facile…se no sei costretto a mandargli addosso le peggiori sfighe della vita…in casi estremi un divino contatto con un camion a 120 all’ora o un fulmine che se non ti uccide la prima volta lo fa la seconda…a proposito…il vostro proverbio è una cazzata…sai quello del fulmine…”

“Ehy piano piano…guarda che io sto zitto…io faccio la mia vita…lavoro dal mattino alla sera…poi esco con quella vacca della Giulia che Dio la strafulmini insieme al vetraio….risparmio per un cesso di monolocale in periferia insomma…mica ho voglia di fare il profeta nella vita e non ho voglia di morire a 25 anni cazzo…”

“Stai tranquillo sta tranquillo…il tuo profilo psicologico è nella norma…sto controllando adesso…a te passa solo la dose di sfiga standard e una vita 50% – 50% senza eccessi”

“Senza eccessi? Che vuol dire…che se volessi fare qualcosa di figo nella vita non posso?”

“No”

“Perchè?”

“La tabella parla chiaro…hai un chip standard di classe media…le potenzialità son quelle…forse giusto con qualche upgrade potresti aprire una bottega artigianale…”

“E i sogni e le ambizioni?”

“Ma i sogni li mettiamo a tutti…ne abbiamo tre milioni circa divisi in cinque categorie…se no vi ammazzereste a 12 anni”

Momenti di silenzio dal vago gusto di rassegnazione dall’altro capo del telefono.

“Ma se sapete tutto di tutti e balle varie…perchè a comandare ci mettete i deficienti…i coglioni hanno la patente e quelle che ti piacciono non te la danno? Ci vuole tanto farci vivere dignitosamente e felici senza farci sputare sangue?”

“Bhe te l’ho detto…qui comandano gli scienziati che hanno comprato il pacchetto…sicuramente stanno testando qualcosa di psicologico nell’ambito delle colture umane…o magari si divertono un mondo a farvi uscire di testa…a scannarvi l’uno con l’altro e distruggere il pianeta”

“Culture…”

“Colture è giusto…fidati.”

“Mi stai dicendo che in pratica siamo solo un esperimento?”

“Il succo è quello ma non lamentarti…dovresti vedere come sono messi su Alpha Centauri…li gli esseri viventi sono dei sassi che però hanno il cervello e credono di avere le braccia e le gambe oltre che la bocca e si lamentano di continuo perché non riescono a camminare e poi fa caldissimo…e ovviamente parlano e si lamentano con gli altri sassi…che possono sentire…ma siccome nessuno può parlare c’è un gran silenzio in un posto in cui tutti urlano”

“E io credevo che Dio fosse buono…”

“Dio prende una miseria per un lavoro di merda…fattene una ragione”

“Ah già scusa…dimenticavo che sei un dipendente….il capo chi è?”

“E’ complicato”

“Spiegamelo”

“Hai presente lo spirito santo…il figlio e cosi via? E’ la stessa cosa ma invece di ragionare astratto fai conto che sia una persona fatta di duecento persone…un giapponese…una cinese…un colombiano gay e cosi via. E’ il tipico manager intergalattico scontroso ma amabile…possente come un buco nero ma anche leggero come un tachione…un gran figo ma anche un enorme rompicoglioni. Per fortuna che per la Privacy non può praticare l’omniscienza in ufficio…altrimenti sarei già stato licenziato da un bel pezzo”

“Ma se…..

La telefonata diventa di colpo più distante e fumosa, la luce al neon quasi si spegne mentre la scena si deforma e si allontana.

Mi risveglio che sono passate due ore…metto a fuoco sul soffitto verso le tre macchie.

“Forse provo con un call center” dico ad alta voce, verso quel triangolo.

In mezzo mi sembra di vederci un occhio.

 

 

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